BortoluzziAlessio
I particolari fanno la differenza.
La cultura della scuola di Conegliano e l’esperienza come enologo per diverse aziende vitivinicole orientano le aspirazioni di Giovanni Bortoluzzi. Dal 1982 questo sogno, condiviso con la moglie Mireide, prende forma a partire da un pugno di ettari vitati a Gradisca d’Isonzo: nasce l’azienda vitivinicola di famiglia, coetanea dei figli Alessio, Alberto e Angela.
Sull’antica via Gemina, di epoca romana, sorge Borgo Tintor – sede dell’azienda, circondata da vigne curate come giardini. Una cantina che, dalle poche migliaia di bottiglie ha visto crescere l’eccellenza produttiva fino ad oltre 200.000 bottiglie l’anno. Senza perdere di vista la qualità dei profumi e sapori dell’uva di questa terra.
“Conoscere a memoria i vigneti è la sua missione: agisce con tempestività, garantendo la qualità dell’uva. Con la continua ricerca e sperimentazione, sa interpretare ogni minimo dettaglio sia del vigneto che delle vicende geopolitiche e storiche di cui è appassionato.”
“Ha l’organizzazione nel sangue; la sa coniugare sia nella gestione aziendale che nella passione per i viaggi. Come imprenditrice è impegnata anche al di fuori dell’azienda, come responsabile provinciale Donne Impresa di Coldiretti e presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Gorizia.”
“Ha imparato il mestiere in cantina affiancando il padre. Il fiuto per riconoscere un buon vino, invece, è proprio nel DNA di famiglia. Ha il pallino per la precisione, ad ogni assaggio, e per il ciclismo.”